Domande e risposte

La qualità extra vergine

Quale provenienza hanno i vostri oli?

La Carapelli Firenze ha oli che sono italiani al 100%, cioè realizzati con materie prime esclusivamente italiane, ma, come tutti i grandi marchi nel settore, abbiamo anche oli extravergini di qualità realizzati con olive raccolte nell’Unione Europea come nel resto del mondo. Questo è il risultato di un’attenta selezione dei migliori raccolti, delle più note varietà di gusto, garantendo il corretto rapporto qualità prezzo.
Questa capacità di selezione è una garanzia per il consumatore di qualità e sicurezza alimentare offerte al miglior prezzo.
Nondimeno, crediamo che i consumatori abbiano il diritto alla più completa trasparenza sui prodotti che acquistano, compreso il Paese d’origine delle olive. Ecco perché, come scritto nel punto 6 del nostro Manifesto, ci stiamo impegnando per creare un codice QR sulle etichette che fornirà una vera e propria carta d’identità dei nostri oli extra-vergine, con informazioni dettagliate sul Paese di provenienza e sulla specifica località o area geografica del raccolto.

Perché considerate Carapelli, Bertolli e Sasso marchi italiani, se utilizzate anche oli non italiani?

E’ importante definire cosa rende un marchio “italiano”, cosa rende Carapelli, Bertolli e Sasso dei concreti esempi di eccellenze Made in Italy.
Per gli oli extra vergine, la parte rilevante consiste nel processo di blending: il know-how nel selezionare gli oli migliori, e, cosa più importante, il know-how nell’unire gli oli d’oliva per ottenere un profilo organolettico specifico. Questa è l’essenza per creare un buon olio extra vergine d’oliva e la nostra essenza è italiana.
Infatti, italiani sono i nostri Maestri Oleari, come italiane sono la loro profonda conoscenza e la loro esperienza nell’arte del blending, che viene effettuato nei nostri stabilimenti italiani, per offrire i migliori prodotti ai nostri consumatori, in termini di qualità, sicurezza e gusto.

È legale mescolare olio vergine ed extravergine per ottenere extravergine?

La normativa italiana consente di classificare come extra-vergine un olio prodotto con una miscela di oli extra-vergine e vergine, qualora il prodotto finale sia conforme ai parametri per l’extra-vergine definiti dalla legge. Noi garantiamo ai consumatori che nei nostri prodotti extra-vergine ci sono solo oli 100% extra-vergine, ottenuti dalla selezione dei migliori oli d’oliva.

Perché è meglio non mescolare extravergine e vergine?

Un olio extravergine di buona qualità rispetta i parametri previsti dalla legge lungo tutto il ciclo di vita del prodotto. Quando un extravergine è ottenuto dall’unione con un olio vergine, sebbene rispetti i parametri al momento dell’imbottigliamento, è più soggetto nel tempo a possibili degradazioni qualitative. Questo potrebbe condurre a una trasformazione dell’extravergine in un olio vergine prima della sua data di scadenza.
Crediamo che per migliorare gli standard di qualità dell’industria dell’olio extra vergine dobbiamo assicurare la totale assenza di questo fenomeno.

Perché tutto l’olio extra vergine prodotto in Italia non può essere di origine 100% italiana?

Come si vede nella tabella qui di seguito, gli italiani consumano ed esportano molto più olio di quello prodotto.Nonostante vendiamo alcuni prodotti che contengono 100% olio extra vergine italiano, non c’è abbastanza olio di oliva italiano disponibile per soddisfare l’intera domanda. Da qui la necessità di usare anche oli d’oliva non italiani per soddisfare le richieste dei consumatori.

Tonnellate di olio

2014/2015

2015/2016

Prodotto

222.000

350.000

Consumato

521.000

580.000

Importato*(10 mesi)

500.000

455.000

Importato (fuori dalla CE)

79.000

66.000

Esportato* (10 mesi)

321.000

270.000

Esportato (fuori dalla CE)

208.000

220.000

 

Fonte: dati COI previsioni a novembre 2015
*Fonte: Elaborazione Ismea su dati Istat relativi al periodo gennaio-ottobre – Febbraio 2016

Esiste inoltre un tema di gusto, per cui gli italiani tendono spesso a preferire profili organolettici dal carattere più equilibrato, che spesso si può ottenere solo attraverso blend con oli non italiani.

L’olio extra-vergine di origine non italiana è di qualità inferiore?

Assolutamente no. In tutto il mondo ci sono oli d’oliva di qualità e altri che non lo sono. L’Italia possiede certamente oli eccellenti, ma non è l’unica. Anche la Grecia e la Spagna hanno oli d’oliva eccellenti. Così come anche gli USA, l’Australia, il Cile, la Turchia e molti altri Paesi.
In occasione di Best Olive Oils 2015, il più grande e tra i più prestigiosi concorsi al mondo sull’olio d’oliva, la Spagna ha ricevuto ben 73 premi mentre l’Italia 43.
Noi selezioniamo i migliori oli per creare i blend unici dei nostri prodotti, tenendo in considerazione, in particolare i profili organolettici, i parametri chimico-fisici e il livello dei pesticidi.

Perché volete darvi parametri più restrittivi di quelli previsti dalla legge?

Crediamo che per aumentare gli standard dell’industria dell’olio extravergine sia necessario stabilire parametri di qualità più stringenti.

Parametri Limiti di legge EU Limiti Deoleo (all’imbottigliamento)
blend
Acidità (%) ≤ 0,8 ≤ 0,5
Perossidi (mEq O2/kg) ≤ 20 ≤ 10
Etil Esteri (mg/Kg) ≤ 35 ≤ 20
K232 ≤ 2,50 ≤ 2,10
K270 ≤ 0,22 ≤ 0,15

Questo garantirà meglio la freschezza dei nostri prodotti durante il loro intero ciclo di vita. A breve intendiamo introdurre nuove etichette che riporteranno in totale trasparenza informazioni dettagliate sul prodotto, inclusi i parametri chimico-fisici.

Perché le bottiglie di vetro scuro proteggono maggiormente la qualità?

L’olio d’oliva è un prodotto vivo e in quanto tale è sensibile alla temperatura, alle condizioni di stoccaggio e alla luce. Quando l’olio d’oliva è esposto alla luce, può accadere che le proprietà naturali si degradino e si inneschino processi di ossidazione accelerati. Le bottiglie scure permettono di prevenire questo fenomeno e salvaguardare la qualità del prodotto durante l’intero ciclo di vita, consentendo ai consumatori di apprezzare il colore naturale e le caratteristiche dell’olio d’oliva.

Qual è la differenza tra data di raccolta e data di imbottigliamento?

La data di raccolta si riferisce a quando le olive da cui è ricavato il prodotto sono state effettivamente raccolta e spremute presso i frantoi di riferimento. La data di imbottigliamento indica invece quando l’olio è stato messo in bottiglia per la distribuzione sul mercato. Mentre le olive non possono sostare a lungo senza deteriorarsi e devono quindi essere lavorate subito, l’olio è un prodotto con migliori capacità di conservazione. La spremitura delle olive raccolte normalmente tra ottobre e gennaio serve a produrre l’olio imbottigliato nell’arco di tutto l’anno. A breve intendiamo introdurre nuove etichette che riporteranno in totale trasparenza informazioni dettagliate sul prodotto, incluse la data di raccolta e imbottigliamento.

Dopo la raccolta le olive vengono sottoposte a trasporti prolungati o stoccate a lungo?

No. Le olive vengono spremute nei frantoi di zona subito dopo la raccolta e non vengono mai trasportate a grande distanza o stoccate a lungo in magazzino. Diversamente l’olio da esse ottenuto non potrebbe presentare le caratteristiche necessarie per essere classificato come extravergine.

L’olio di oliva vergine e l’olio di oliva sono la stessa cosa?

No. L’olio vergine, come l’extravergine di oliva, è un olio vegetale che può essere qualificato come Prodotto Naturale, in quanto non raffinato. Sia l’olio extravergine di oliva sia l’olio di oliva vergine sono idonei al consumo diretto, mentre l’olio di oliva lampante ha bisogno di essere raffinato prima di venire consumato. Dalla miscela degli oli di oliva vergine e raffinati si ottiene infatti il cosiddetto olio di oliva. In virtù delle sue caratteristiche organolettiche e chimiche, l’olio extravergine di oliva è ideale per essere usato a crudo, mentre gli oli di oliva (una miscela di oli di oliva vergine e raffinati) sono più adatti alla frittura.

Come potete garantire la qualità degli oli che utilizzate per i vostri prodotti?

Tutti i nostri prodotti e processi produttivi rispettano i massimi standard di qualità in termini di sicurezza alimentare, conseguendo le più importanti certificazioni internazionali del settore (ISO 9001, IFS, BRC).
La qualità e la tracciabilità dei nostri prodotti scaturiscono dalla grande attenzione che dedichiamo costantemente alla filiera e alle procedure di controllo della qualità che effettuiamo continuamente nel corso dell’iter di produzione.

Ogni anno noi:

  • analizziamo circa 5.000 campioni
  • selezioniamo tra I 1250 e i 1500 lotti
  • eseguiamo analisi su tutti i nostri blend prima dell’imbottigliamento
  • controlliamo le caratteristiche esterne di ogni bottiglia prodotta
  • controlliamo lo standard del nostro sistema d’analisi tramite laboratori esterni certificati
  • riceviamo mediamente un’ispezione al mese da parte di istituzioni e organi di certificazione

Come può un olio extra-vergine di qualità costare meno di 7 € al litro?

Innanzitutto, partiamo da una buona politica d’acquisto. I costi delle materie prime sono collegati direttamente al tipo di coltivazione. Le moderne coltivazioni permettono un costo di produzione inferiore a 2 € al chilo. In Italia i costi di produzione tendono ad alzarsi, e ci sono importanti differenze fra regione e regione.
Poi, possiamo beneficiare di economie di scala per la produzione e la distribuzione, viste le grandi quantità commercializzate.
Questo ci permette di creare un olio extra-vergine accessibile a più di 8 milioni di famiglie italiane.